Giacomo ci raggiunge. Con la macchina saliamo verso Branzi, Carona e Pagliari. Subito dopo Pagliari in un piccolo spiazzo lasciamo la macchina. Vicino alle case un gregge pascola indisturbato. Scarponi ai piedi, zaini in spalla e via per la strada sterrata; sorpassiamo la cascata di Valle Sambuzza, arriviamo alla località Dosso vicino alla Baita; il cartello indica il sentiero. Entriamo subito nel bosco; all'inizio è pianeggiante ma quasi subito si impenna con una lieve salita. Poco dopo passiamo ancora vicino ad una cascata e a destra di questa saliamo al pascolo delle Baite della Forcella. Entriamo di nuovo nel bosco rado mentre il sentiero prosegue all'ombra di abeti e larici, e va salendo gradatamente passando davanti a un ricovero aperto per animali; poco dopo il bosco finisce e il sentiero si trasforma in mulattiera.

Parte iniziale della Val Sambuzza
Bivacco Predrinelli (2350 m)
Parte iniziale della Val Sambuzza
Bivacco Predrinelli (2350 m)

Raggiunta la Baita Cascina Vecchia, si prosegue su pascoli verdi. Oltre la Baita uno spettacolo si presenta agli occhi. Tra il verde dei pascoli e i ghiaioni vi sono rododendri in fiore, delle grandi macchie rosse che si estendono in un incastonato fondo valle sino ai pascoli vicini alla Baita Arale. Quando non vediamo la valle, lungo il sentiero sentiamo la musica dell'acqua che scende. Proseguiamo il nostro cammino ammirando in silenzio la bellezza della natura. Il paesaggio si fa sempre più vasto, più aperto: vediamo altre piccole cascine ristrutturate. Caratteristica una Baita il cui tetto parte al livello del pascolo. Proseguiamo in leggera salita e attraversiamo un ponticello vicino alla conca del lago di Val Sambuzza di un colore blu intenso,  poco sopra il lago di Varobbio in via di estinzione. Ora il sentiero si fa sassoso; attorno le marmotte stanno prendendo il sole, con la sentinella sempre di guardia. Appena si accorge di noi è un fuggi fuggi generale. Riesco a fotografarne due, guizzate via poi in un attimo. Qui il colore della vegetazione cambia; il rosso cupo dei rododendri si trasforma nelle grandi macchie gialle di anemoni e ranuncoli, su, su, verso il Passo Publino e il Pizzo Zerna. Raffaele e Giacomo raggiungono il Bivacco Flavio Pedrinelli a m. 2353. Fotografo alcuni fiori, e li raggiungo, ma ad un tratto qualcosa striscia vicino ai miei piedi e mi fa sobbalzare. E' una vipera, ed io mi fermo di colpo: lei striscia tornando indietro e io proseguo il mio cammino. So che se la rispetto lei rispetta me, eppure mette sempre paura.

I laghetti della Val Sambuzza
L'ultima ascesa dello Zerna
I laghetti della Val Sambuzza
L'ultima ascesa dello Zerna

Il Bivacco è stato costruito tra i ruderi di una caserma militare, costruita durante il primo conflitto mondiale a difesa del passo. Sostiamo un attimo a prendere fiato e bere qualcosa; poi procediamo per raggiungere il Pizzo Zerna, prima che arrivi la foschia. Sotto il passo del Publino, nel versante Valtellinese si snoda la Valle del Livrio. Ma lo sguardo va oltre; le moli del gruppo Roseg-Scerscer, Bernina, si innalzano sul fondo. Lungo il crinale, un piccolo sentiero ripido sale verso il Pizzo Zerna. Da Pagliari al passo Publino abbiamo impiegato ore 2 e 30 e dal passo al Pizzo 30 minuti. Arriviamo in cima al Pizzo e troviamo una base in cemento. Sopra vi è posta una Croce di ferro; nel piccolo spazio intorno, vi possono stare solo poche persone. Non potevamo trovare giornata migliore. Il sole è sopra le nostre teste e noi possiamo scattare fotografie su 360° senza alcun disturbo. Il cielo è di un blu intenso; il panorama è magnifico.

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Lago del Pubblino
La Vetta del Pizzo Zerna (2512 m)
Il Lago del Pubblino
La Vetta del Pizzo Zerna (2512 m)

Ai piedi vedo il laghetto di Varobbio e la Val Sambuzza, davanti il Pizzo Corno Stella. Sotto verso la Valtellina il lago di Publino e il Rif. Amerio Caprari e in lontananza la catena delle Alpi. Ci impegniamo nel riconoscere le vette: ecco il Monte Disgrazia, quello è il Bernina; di là il Monte Rosa e quella puntina grigia alla sua destra è il Cervino. Quasi ci dispiace sederci a mangiare; sembra di perdere tempo a non osservare. Giacomo toglie la cartina dallo zaino per consultarla con Raffaele e trova un foglietto che riporta la canzone: "Signore delle cime".  Come non pensare a chi tra queste montagne ha lasciato la sua vita?. Non ci stanchiamo di guardare, recuperiamo le bellezze che non abbiamo visto durante le altre escursioni quando la foschia ci impediva di godere il panorama; la macchina fotografica ha lavorato molto oggi!.

Licini Maria

La Redazione del C.A.I. alta Val Brembana ricorda che, sullo Zerna, durante una sci-alpinistica, perse la vita l'amico Alessandro Rutelli insieme ad altri escursionisti.


Valtorta anno 1953 nell'alta valle della Stabina è l'ultimo paese.
Valtaleggini all'estero l'archivio del comune di Taleggio offre testimonianze dell'espatrio.
La Valle dell'Olmo Si perde nei ricordi di bambino la suggestione di un legame con la Valle dell'Olmo.
SIC della Valle Brembana con il termine SIC, si indicano i Siti di Importanza Comunitaria.
San Francesco in Valle Brembana una storia seminedita della nostra montagna.
Festa della Montagna a Pusdosso su questa "corte" si affaccia una piccola e graziosa chiesetta.
Piazzatorre ai primi dell'ottocento sicuramente interessante sapere come era Piazzatorre nel secondo decennio dell'Ottocento.
Piazza Brembana ai primi dell'Ottocento Piazza, piccolo villaggio ma signorile, capo-luogo del distretto VIII.
Montagna allegra quando si parla di montagna., riaffiorano, nei miei ricordi, tre episodi legati tra loro dall'ambiente.
a spasso con i figli a Carona, saliamo coi nostri pesanti zaini verso il rifugio Laghi Gemelli.
Fauna delle alte quote nei tempi passati, quando le esplorazioni di nuovi territori e le scoperte di nuove specie.
Carlo Ceresa Ambrogio Ceresa della Valsassina e Caterina Maurizio di Oltre il Colle, trasferitisi a San Giovanni Bianco.
La montagna che produce il corso superiore del Brembo era già stato oggetto di studi fin dal 1905.
Casa Bottagisi a Redivo estate 1995, in una bella e calda serata, ad Averara.
I Bergamini – I Malghesi dall'alta Valle Brembana, Valtaleggio e Valsassina dove da sempre caricavano gli alpeggi.
Ultimo assalto dopo tre lunghi anni di guerra passati in tragiche immobilità di fronti di combattimento.
Sussia abbandono o rinascita. Sussia e' un' antica frazione sopra San Pellegrino Terme raggiungibile percorrendo un'ora di mulattiera.
Gli Alpini in alta Valle Brembana dopo il primo conflitto mondiale del 1915-18 gli Alpini dell'alta Valle Brembana.
Il Fiume Brembo a differenza però del Serio, il Brembo fuori della sua valle attraversa un tratto più breve di pianura bergamasca.
Il Monte Ponteranica e i suoi laghetti quante volte ci siamo chiesti il perché del Monte Ponteranica attribuito ai due suggestivi Laghetti.
Monte Cavallo è proprio di una piccola finestrella situata sulla facciata Nord.
Vita nel Rifugio Benigni ...è una giornata tiepida, il sole splende e la vista sulle montagne della Valtellina.
Il Cervo patrimonio faunistico della nostra Valle Brembana.







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