Monte Cavallo di Gianni Molinari
In ogni casa ci sono solitamente delle facciate più o meno nobili, più o meno importanti a seconda della loro esposizione verso il sole o delle finestre che vi si affacciano. E' proprio di una piccola finestrella situata sulla facciata Nord che vi vorrei parlare
perché, pur essendo la più umile e la meno considerata, essa offre un panorama davvero unico ed immaginabile. Situata in un angolino
un po' appartato della facciata a Nord, quello più nascosto e in ombra, la finestrella si apre su uno scenario di rara bellezza: di fronte
ad essa, quasi incombente sui tetti delle case vicine, si erge, solitaria verso il cielo, una montagna maestosa ed imponente, nonostante la sua modesta altitudine di 2.321 mt s.l.m. Ai suoi piedi i prati disseminati da piccole stalle; poco sopra i boschi di faggio ai quali fanno seguito quelli delle conifere alte e verdi, creando un'alternarsi piacevole di colori nelle varie stagioni; e il ruscello che forma pozze e salti d'acqua scendendo veloce dal pendio per gettarsi poi nel fiume Brembo; ed infine, su più in alto, le rocce vive che hanno un aspetto insolito. Al primo osservatore può sembrare difficile riconoscere nella forma delle rocce la criniera ed il profilo della testa di un cavallo; indubbiamente ci vogliono anche le condizioni atmosferiche adatte; l'ideale è subito dopo un'abbondante nevicata perché la neve accentua maggiormente questa disposizione naturale delle rocce.
Per chi osserva invece da anni questa montagna, e la conosce bene e ne sa cogliere anche le più piccole sfumature, è ormai familiare questo profilo inconfondibile di un cavallo che domina con il suo sguardo l'intero territorio. E' un panorama piacevole e rilassante quello che si può scorgere dalla piccola finestrella situata sulla facciata Nord di casa; è diventato ormai parte integrante del vivere quotidiano. Sia esso illuminato e splendente al sole, oppure avvolto nelle nebbie fitte, il Monte Cavallo è il simbolo di questa zona; costellato di rare stelle alpine e sicuro rifugio per camosci, è meta ambita per escursionisti d'alta montagna, i quali, giunti in vetta, sostano per riposare ai piedi della grande croce ivi collocata da volontari del posto. Anche dalla cima del Monte Cavallo il panorama è interessante e molto ampio; ma soprattutto è quel senso di pace e di tranquillità che si può assaporare in pochi luoghi come questo che ti rende felice e ti fa dimenticare per un attimo tutto il caos ed i problemi della vita di ogni giorno. Sussia abbandono o rinascita. Sussia e' un' antica frazione sopra San Pellegrino Terme raggiungibile percorrendo un'ora di mulattiera. La storia della Valle Brembana il primo fu Antonio Baroni, la celebre guida di Sussia. Via Mercatorum il Turismo è ambiente, cultura, scoperta e curiosità: le montagne della Valle Brembana. Insediamenti in Valle Brembana vorrei esporre le mie idee riguardo alla popolosità dell'alta Valle Brembana. La nostra Valle Brembana la radio ce l'hanno in pochi, quasi nessuno. Ma la notizia corre subitanea su e giu' per le valli. Vita nel Rifugio Benigni ...è una giornata tiepida, il sole splende e la vista sulle montagne della Valtellina. Vagabondando Brembano cammino, nessuno sulla montagna, nessuno per la Valle Brembana. Le mani sulla roccia se non ero in Grigna, ero in Val Brembana dove i miei avevano una casetta per le vacanze. Il Cervo patrimonio faunistico della nostra Valle Brembana. Riannodando quale vecchio filo fu mentre salivamo per la valle di Armentarga al passo di Valsecca verso il rifugio Brunone. Escursione al Monte Aga ci alziamo di buon ora, la nostra meta quest'oggi è il Monte Aga in alta Val Brembana. Contadini e valligiani gli enormi predù che fanno da tetto agli antichi ricoveri della Valle d'Inferno. Sassi in Valle Brembana la prima volta che mi trovai con le mani sulla roccia fu quando mio padre mi portò sulla "Baroni" al Diavolo. Pagliari, la memoria nella pietra un Borgo Antico, fra i meglio conservati nella sua architettura rustica. Un tuffo nel passato chi in queste poche righe cerca la cronistoria della Sottosezione alta Val Brembana. Antiche vie di Comunicazione parlare ancora oggi della "Via Priula", dopo le numerose ricerche storiche. |