Via Mercatorum
viaggio in un partimonio ambientale e storico sempi sconosciuto che la Comunità Montana Valle Brembana vuole valorizzare Via Mercatotum - Il Turismo è ambiente, cultura, scoperta e curiosità: le montagne della Valle Brembana non sono soltanto luogo di svago e di vacanza per i numerosi ospiti che la frequentano e la visitano ma sono anche testimonianza della nostra comunità che nel corso della storia ha trasformato e modificato le vallate aspre e ostili in un paesaggio diversificato, in un armoniosi alternarsi di boschi e prati, determinando quel meraviglioso quadro d'insieme che le "Orobie Bergamasche" rappresentano. Nel corso dei secoli la Valle Brembana è stata un fitto crocevia di transiti e di collegamenti intervallari e sul nostro territorio rimangono ancora significative memorie storiche; un ruolo di primaria importanza nel panorama a di beni culturali è riconosciuto agli itinerari storici.
Chiusa verso la pianura dalla forra del Brembo di Sedrina, la Val Brembana fu presumibilmente popolata attraverso gioghi dell'alta Valle Brembana che la collegano alla Valtellina e alla Valsassina seguendo dei tracciati ideati per sfruttare le risorse minerarie e agro-forestali disponibili. I collegamenti con la pianura si svilupparono lungo percorsi che aggiravano le pareti a strapiombo sul Brembo sino a quando, in tempi più recenti, anch'esse furono vinte da ponti e opere sempre più ingegneristiche. Nacquero così la Via Taverna, dai ponti di Sedrina a Catremerio fino a S. Pellegrino Terme lungo la strada di Sussia; la Via del Ferro che univa la Valsassina alla Valtellina attraverso il nodo di Averara e che serviva i magli e le fucine della Valle Stabina; la Via Mercatorum che collegava Cornello e l'alta Valle Brembana alla pianura attraverso l'altopiano della Val Serina e Selvino e infine, sul finire del XVI secolo la Strada Priula, che consolidava il tracciato di fondo valle e disegnava l'assetto della moderna viabilità. Lungo questi tracciati si sono stabiliti nuclei di antiche fondazioni e costruzioni che nel tempo sono andati consolidandosi.
La Via Mercatorum, o dei mercanti o trafficanti, è anche il toponimo rimasto a una frazione di Costa
Serina sul cui territorio transitava la succitata strada mercantile. A Sant' Erasmo, protettore dei viandanti, era stata
dedicata la chiesa di quel paese, proprio perché la strada, dopo aver risalito la Valle Seriana fino a Nembro o ad Albino e da qui Selvino,
scendeva fino a Rigosa per riprendere quota e arrivare a Trafficanti e poi a Cornalba
e a Serina, allora sede di vicaria veneta con dominio giurisdizionale su buona parte della Valle Brembana. Nel manoscritto di un altro autore serinese, Don Tomaso Carrara, Via Mercatorum viene indicata per la prima volta come strada dei "trafficanti". Secondo alcuni era una conferma dell'importanza di questo collegamento, ossia la via maestra di tutti i traffici della Valle, da Selvino a Serina e a Dossena. La strada poi scendeva attraverso la contrada della Costa di San Giovanni Bianco verso il fiume Brembo, lo scavalcava con un ponte, per poi risalire a Cornello, dove ebbero origirine i Tasso. Allora Cornello era un crocevia di primaria importanza, la strada si teneva sempre sul lato a sinistra del fiume per raggiungere Averara e quindi, attraverso la Val Mora, risaliva la montagna fino al valico di San Marco. Da San Giovanni Bianco la Via Mercatorum giungeva al Cornello, passando per Oneta, patria di Arlecchino. La fortuna del Cornello, confermata anche dagli importanti e numerosi affreschi della chiesa, cessò quando Venezia, tra il 1592 e il 1593, fece costruire la Priula, cioè la prima arteria moderna della Valle, percorribile con carri da Bergamo fino a Mezzoldo e che fu realizzata più in basso rispetto al borgo, dove non passò più nessuna carovana.
Il ripercorrere il percorso della Via Mercatorum ci consente la conoscenza di preziose testimonianze, quali antichi nuclei edificati, fontane d'epoca alle quali si abbeveravano i viandanti e numerose santelle, luoghi di culto che caratterizzavano il passato della storia brembana. Il percorso di questa via storica potrebbe essere un momento di riscoperta del passato per il turista interessato a trascorrere una giornata diversa dalle solite escursioni sulle montagne e in qualsiasi stagione dell'anno. Significativi sono gli interventi di valorizzazione delle vie storiche, in particolare della Via Mercatorum, da parte della Comunità Montana Valle Brembana realizzati mediante tre principali iniziative: sistemazione e manutenzione degli itinerari; segnalazione e indicazione dei tracciati; realizzazione di aree di sosta lungo i percorsi. Nei tratti di maggiore interesse storico e paesaggistico è stata dedicata particolare cura al ripristino della pavimentazione, testimonianza del valore culturale del tracciato. Per testimoniare e ridare una propria identità storica e culturale al tracciato e al fine di una maggiore fruibilità da parte del turista, è in corso il posizionamento di apposite bacheche segnaletiche. L'impegno della ComunitàMontana Valle Brembana nel recupero di questi segni storici è finalizzato ad incentivare un ecoturismo a ìn misura d'uomo, dove la natura, l'arte e la storia sono patrimonio vivo, conservato nel tempo ed ora offerto a tutti.
ITINERARIO CONSIGLIATO Lungo la strada che da Selvino porta a Serina passando per Cornalba è situato il Santuario della Forcella, punto di riferimento per chi vuol visitare la Val Tassoni a Trafficanti, dal pregevole contesto naturale, per chi vuol ammirare il borgo di Gardati a Cornalba o per chi vuol scendere a Nespello e poi alla chiesa romanica di Ascensione, con i suoi splendidi affreschi. Tra Cornalba e Serina, nello scenario suggestivo di falesie, meta ambita di specialisti di free-climbing, restano numerosi rustici e la chiesetta di San Pantaleone. In breve siarriva a Serina che testimonia il suo ricco passato con un magnifico centro storico: nel 1400 con i suoi 1200 abitanti era il più popolato paese dell'intera Valle Brembana.
Da qui la cavalcatoria puntava verso la contrada di Costa oltre la quale si apre il bacino di San Pietro d'Orzio. Siamo ormai in vista del fiume Brembo e di Camerata Cornello e ancora oggi chi percorre la strada porticata del Cornello e risale agli angusti viottoli tra le case resta affascinato dalla singolarità del luogo e dalla sua storia. Diventa indispensabile, a questo punto, giungere a Oneta,
il borgo natale d' Arlecchino.
Sussia abbandono o rinascita. Sussia e' un' antica frazione sopra San Pellegrino Terme raggiungibile percorrendo un'ora di mulattiera. La storia della Valle Brembana il primo fu Antonio Baroni, la celebre guida di Sussia. Insediamenti in Valle Brembana vorrei esporre le mie idee riguardo alla popolosità dell'alta Valle Brembana. La nostra Valle Brembana la radio ce l'hanno in pochi, quasi nessuno. Ma la notizia corre subitanea su e giu' per le valli. Monte Cavallo è proprio di una piccola finestrella situata sulla facciata Nord. Vita nel Rifugio Benigni ...è una giornata tiepida, il sole splende e la vista sulle montagne della Valtellina. Vagabondando Brembano cammino, nessuno sulla montagna, nessuno per la Valle Brembana. Le mani sulla roccia se non ero in Grigna, ero in Val Brembana dove i miei avevano una casetta per le vacanze. Il Cervo patrimonio faunistico della nostra Valle Brembana. Riannodando quale vecchio filo fu mentre salivamo per la valle di Armentarga al passo di Valsecca verso il rifugio Brunone. Escursione al Monte Aga ci alziamo di buon ora, la nostra meta quest'oggi è il Monte Aga in alta Val Brembana. Contadini e valligiani gli enormi predù che fanno da tetto agli antichi ricoveri della Valle d'Inferno. Sassi in Valle Brembana la prima volta che mi trovai con le mani sulla roccia fu quando mio padre mi portò sulla "Baroni" al Diavolo. Pagliari, la memoria nella pietra un Borgo Antico, fra i meglio conservati nella sua architettura rustica. Un tuffo nel passato chi in queste poche righe cerca la cronistoria della Sottosezione alta Val Brembana. Antiche vie di Comunicazione parlare ancora oggi della "Via Priula", dopo le numerose ricerche storiche. |