Potrei dire a quell'attimo:
"Fermati dunque, sei così bello! Non potrà mai, l'orma dei miei giorni terreni, per volgersi di eòni scomparire". Presentando in me quella felicità tanto alta, ora godo l'attimo mio più alto. Johann Wolfgang Goethe, (Faust) E' autunno inoltrato e quassù fra gli alti monti regna un silenzio contrastato solo dalle musiche e dalle parole che riempiono armoniosamente la mia mente. Cammino, nessuno sulla montagna, nessuno per la valle eppure dentro me tutte le persone a cui voglio bene, tutti gli affetti. Guardo il cielo stagliarsi fra le rocce è azzurrissimo e mi perdo sprofondandomi nel suo colore. E' oramai pomeriggio tardo, sono in cresta e con dispiacere rinchiudo nel sacco tutto il materiale che mi ha accompagnato durante il giorno. Sbircio sotto i giganteschi massi e ci costruisco con la fantasia una mia casa; sui muri intriganti licheni animano le superfici con enigmatiche geometrie. Vorrei colmare il mio zaino con tanti bei sassolini da riempire la camera. Guardo le rocce, la terra, l'erba e i fiori che vi crescono, penso agli infiniti cicli della natura, al susseguirsi dei giorni e delle notti, alla neve dell'inverno e al caldo dell'estate… un nuovo senso dello spazio mi rapina la mente. Non ho fretta di scendere a valle e assaporo queste sensazioni, minuti, secondi di altissima intensità. Lentamente imbocco il sentiero della discesa, quante volte l'ho percorso, quante volte lo percorrerò? Scendo lentamente senza fretta, devo imparare a non avere fretta, centellino ogni attimo, ascolto ogni più lieve sensazione, ogni più sottile emozione che il mio corpo può donarmi. Fra gli alberi intravedo il cieco che or è coperto da una trapunta di stelle, alcune gialle altre rossicce, certe tremanti e schive, altre ferme e splendenti. Piano piano giungo alla sorgente di un'acqua gustosissima; appoggio lo zaino, mi chino, immergo le labbra e sento il cuore vibrare. Ora scendo gli ultimi tornanti intravedendo le luci di Carona e arrivato al paese gironzolo con aria un poco assente ubriaco dalle sensazioni della giornata. E' tarda sera, infilo lo zaino che oramai è pesantissimo sui muscoli indolenziti, e mi avvicino al lampione per fare l'autostop. Ma oramai quelle stelle, quel vento in faccia, quel tramonto rosso sono diventati parte di me, del mio cuore e del mio modo di vedere il mondo. Marco Lazzaroni Sussia abbandono o rinascita. Sussia e' un' antica frazione sopra San Pellegrino Terme raggiungibile percorrendo un'ora di mulattiera. La storia della Valle Brembana il primo fu Antonio Baroni, la celebre guida di Sussia. Via Mercatorum il Turismo è ambiente, cultura, scoperta e curiosità: le montagne della Valle Brembana. Insediamenti in Valle Brembana vorrei esporre le mie idee riguardo alla popolosità dell'alta Valle Brembana. La nostra Valle Brembana la radio ce l'hanno in pochi, quasi nessuno. Ma la notizia corre subitanea su e giu' per le valli. Monte Cavallo è proprio di una piccola finestrella situata sulla facciata Nord. Vita nel Rifugio Benigni ...è una giornata tiepida, il sole splende e la vista sulle montagne della Valtellina. Le mani sulla roccia se non ero in Grigna, ero in Val Brembana dove i miei avevano una casetta per le vacanze. Il Cervo patrimonio faunistico della nostra Valle Brembana. Riannodando quale vecchio filo fu mentre salivamo per la valle di Armentarga al passo di Valsecca verso il rifugio Brunone. Escursione al Monte Aga ci alziamo di buon ora, la nostra meta quest'oggi è il Monte Aga in alta Val Brembana. Contadini e valligiani gli enormi predù che fanno da tetto agli antichi ricoveri della Valle d'Inferno. Sassi in Valle Brembana la prima volta che mi trovai con le mani sulla roccia fu quando mio padre mi portò sulla "Baroni" al Diavolo. Pagliari, la memoria nella pietra un Borgo Antico, fra i meglio conservati nella sua architettura rustica. Un tuffo nel passato chi in queste poche righe cerca la cronistoria della Sottosezione alta Val Brembana. Antiche vie di Comunicazione parlare ancora oggi della "Via Priula", dopo le numerose ricerche storiche. |